Il primo giorno di lezione è sicuramente un giorno particolare, soprattutto quando cambiano i luoghi e le persone attorno a te. Si è più curiosi rispetto a qualcosa che non si conosce ancora, c'è ansia e voglia di vedere cosa c'è. Il primo giorno di lezione alle elementari per me era il più bello dell'anno perchè portava con sè entusiamsmo, voglia di fare, insomma quello che nessun altro giorno può dare. Mi ricordo che a differenza dei miei compagni io mi portavo dietro la borsa piena dei libri nuovi, quasi per una questione d'orgoglio e perchè mi sarebbe piaciuto divorarmeli quei libri... poi piano piano quella voglia diminuiva e con questa anche i voti.
Era bello rivedere quelle facce abbronzate, cambiate, e farsi domande reciproche sull'estate appena trascorsa.
Il primo giorno di lezione è senza dubbio importante, bisogna iniziare bene.
Io infatti ho sempre iniziato benissimo... finito un pò peggio.
Stavolta no.
Andando verso il centro, complice una catena che non voleva tornare al suo posto, ho abbandonato la mia bici semi-nuova per tornare a casa, farmi prestare una bici da un mio coinquilino e ripartire verso la mia destinazione iniziale: l'università. Ritardo: 30 min. In un'università italiana un ritardo molte volte non significa niente. Ci sei o non ci sei è lo stesso, soprattutto quando fai lezione con altri 300 studenti chi vuoi che si accorga del tuo arrivo a meno che non sbatti forte la porta? Quì è leggermente diverso per due semplici motivi: la frequenza è obbligatoria e le classi sono composte di solito da una ventina di studenti. Aggravanti: la mia classe era composta da meno di venti studenti e il mio aspetto dopo aver cercato per mezz'ora di rimettere la catena alla bici e dopo una folle corsa non poteva essere dei migliori...anzi. Avevo le mani nere, sporche di grasso e la faccia un pò rossa per lo sforzo fisico e una piccola dose di vergogna. Niente di irreparabile per fortuna.
Il primo giorno di lezione: il più sfigato e il più divertente che abbia mai avuto.